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Ecco l'ultimo progetto a cui sto lavorando. Un trasmettitore con cui punto ad erogare qualche decina di watt. Lo stadio modulatore è composto da una 6SL7 e due 807 in controfase che pilotano un trasformatore di modulazione Geloso 6055. L'oscillatore pilota è il vfo Geloso 4/102V. Lo userei sulla gamma dei 26MHz. Entrambi sono al momento già assemblati e collaudati, vanno solo corredati dell'alimentatore. Lo stadio finale lo farei con una RS1009=5894 con le 2 sezioni in parallelo, ed è in fase di assemblaggio. Vorrei chiedervi alcuni consigli sullo schema da adottare poichè ho alcuni dubbi. Innanzitutto ho consultato i datasheet delle valvole in questione, date come equivalenti ma ho notato che riportano dati leggermente differenti riguardo la tensione anodica e di g1. A quale mi attengo?
Lo schema che pensavo di adottare è questo:
(Ho dimenticato la g3, collegata internamente al catodo)
Ho letto che un'induttanza da qualche H sulla g2 aiuta la modulazione quindi proverei a metterla. Non saprei invece come polarizzare la g1 tramite un'apposita alimentazione negativa. Non credo di poter semplicemente immettere la tensione ai capi della R da 12k o sbaglio?
Edited by radiomarco - 24/3/2024, 14:27
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Al momento è assemblato così (è un montaggio non definitivo, rifarò per bene il telaietto quando lo avrò messo a punto)
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Si che la puoi polarizzare negativamente direttamente devi alimentarla tramite un choke tipo vk200 o altro a seconda della frequenza che vorrai utilizzare. Io per trovare quella giusta di solito faccio così, poi mando un disegno.. Comunque il trucco sta nel trovare un valore che non attenui il segnale cioè colleghi l'uscita del generatore sulla frequenza voluta direttamente all'oscilloscopio e poi provando e diverse, che collegano il centrale a massa, trovi quella che non attenua il segnale. Qul valore, messo in serie all'alimentazione, sarà un "muro" e neanche un filo di rf andrà perso.
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Grazie Giovanni, si avevo messo in conto di dover interporre un'induttanza, il mio dubbio è però se già la sola resistenza di griglia, attraversata dalla corrente rf crei una certa polarizzazione, magari mi sbaglio.
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scusa marco una cosa.. Sempre secondo me.. Perché hai messo r1 come partitore? Per me non serve. se hai la corrente delle g2 e la tensione di anodica calcoli r2 in funzione a quello. Poi non dimenticare che lavora in classe c.. Sul catodo non hai nessuna resistenza che ti possa fornire un riferimento negativo.. Se fai un alimentatore variabile da 80 a 100 volt negativi non sbagli più..
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Ho pensato alla soluzione del partitore perchè in teoria con la modulazione la corrente di g2 dovrebbe variare (quando la tensione sull'anodo è più bassa la corrente di g2 dovrebbe crescere), e di conseguenza usando una semplice resistenza la tensione varierebbe considerevolmente. Non so se sia corretto come ragionamento.
Comunque sto prendendo spunto in particolare da qui: www.qsl.net/i0jx/am.html
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Volevo farti i complimenti, Marco, per la concezione "modulare" del TX e la disposizione razionale dei componenti. Le impedenzine anti-auto-oscillazione, le puoi avvolgere direttamente sopra una resistenza da 100k 1/2W antiinduttiva, che serve a ridurre il Q della impedenza. La bobina del pi-greco, penso possa essere di diametro più grande. Devo ritrovare degli abachi per il dimensionamento dei pi-greco, appena posso li posto. Per la polarizzazione di griglia controllo, senz'altro meglio prevedere una alimentazione negativa.
Francesco
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Grazie per la risposta Francesco. Non sapevo che lo stratagemma della resistenza su cui avvolgere le impedenze avesse lo scopo di ridurre il Q, pensavo fosse solo comoda come supporto. Il pigreco è ancora molto provvisorio, penso lo dovrò comunque riavvolgere in fase di collaudo. Ho utilizzato apposta variabili multisezione così da poterli facilmente adattare al meglio.
Ora se non ho capito male, la g1 della finale fa scorrere nella resistenza di griglia una certa corrente (in questo caso il datasheet riporta 2x3.8mA) che crea una differenza di potenziale ai capi di tale resistenza. Aggiungendo un'impedenza e un condensatore di livellamento come in questo disegno, ottengo una certa tensione continua facilmente calcolabile in base al valore di Rg. Se poi collegassi anche un'alimentazione fornita esternamente, queste due tensioni dovrebbero sommarsi.
Ora mi chiedo una cosa, in base a quali fattori devo dimensionare il valore di Rg? Perchè nelle specifiche del vfo è citato il valore di 12k, però secondo i calcolì così otterrei già 90v...
Il problema è che così in caso di assenza di segnale questa tensione non sarebbe più presente, per questo preferirei introdurre anche un bias fisso per salvare la valvola in questa evenienza.
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Dal 1° data-sheet che hai messo, che mi sembra quello meno "spinto", lo schema sarebbe questo:
Lo stessso data-sheet indica un segnale dal VFO di 120V di picco, il tuo VFO ce la fa? si può regolare?
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Grazie per lo schema! Il vfo è dichiarato per 8mA su 12k, quindi circa 96vp, che effettivamente ottengo. Saranno sufficienti? Lo ho dotato di regolazione dell'uscita come da schema geloso.
Nello schema che hai condiviso non mi è chiara una cosa, in questo caso cosa impedisce al segnale rf di finire a massa dalla g1? È sufficiente solo la R da 12k?
Poi ho letto pareri discordanti su come alimentare la g2, se a valle o a monte del trasfo di modulazione, con resistenze, induttanze...effettivamente però il tuo mi sembra il più intuitivo.
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Se ho capito bene, il VFO si apetta in uscita un R da 12,5 k, prevista nell'apparato Geloso. Se nel tuo caso il pilotaggio fosse scarso, si può portare a 15k, ma lo puoi fare anche a cablaggio eseguito. Pe la g2, normalmente si modula g2+ anodo per avere la migliore linearità, così i due elettrodi salgono e scendono di tensione insieme. Se moduli solo l'anodo, quando questo scende sotto la tensione della g2, la corrente di quest'ultima schizza in alto peggiorando la linearità.
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Grazie per la spiegazione. Poi dovrò verificare anche quale secondario sia più opportuno usare per la finale che voglio utilizzare.
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Ripensando alla polarizzazione della finale, per polarizzare la griglia negativamente anche in assenza di segnale, non potrei aggiungere semplicemente una resistenza sul catodo al posto di realizzare un alimentatore apposito? Ci sarebbe qualche inconveniente? (A parte tener conto che avrò bisogno di una tensione anodica più alta per compensare la cdt su questa resistenza)
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No perchè la valvola per lavorare in classe C deve essere interdetta per la maggior parte del tempo di un periodo del segnale d'ingresso. E' impossibile farlo con una R di catodo, la corrente non scenderebbe mai a zero.
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