TU per ECL82 e ECL86

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    Ciao, mi hanno dato un po' di fonovaligie di varie epoche da sistemare, non resteranno a me, ma questo è un altro discorso.
    Una di queste sarebbe stereofonica ma è messa molto male; ha il braccio testina spezzato e con pezzi mancanti, una delle griglie degli altoparlanti è andata persa, gli altoparlanti sono diversi fra loro (un GBC del '71 e un Irel probabilmente originale), e poi la testina Ronette ha la gomma su cui si appoggiano le puntine squagliata (il cristallo sembrerebbe ancora buono invece)

    In sostanza è un povero rottame e la userò per ricavare pezzi per sistemare le altre. RIP

    Volevo recuperare l'amplificatore fatto con due ECL82, anche perché il trasformatore di alimentazione è isolato sia per l'anodica che per i filamenti.
    Le casse in dotazione sono da 4 ohm, io vorrei usarlo con le mie a 8 ohm
    Vedo che le ECL82 vogliono 4500 ohm di carico sulla placca quando alimentate a 200 V, che è la tensione che misuro a circuito in funzione, ed infatti è circa la reattanza che misuro al primario con 1 KHz e carico a 4 ohm
    Se ci collego un carico a 8 ohm misuro 9000 ohm circa, come è logico.
    Possono le ECL82 lavorare in queste condizioni senza rovinarsi?
    Sto facendo una prova di ascolto e non mi sembra male, anche come basse frequenze (ma ho anche sostituito i condensatori di ingresso e interstadio con capacità un po' più alta, visto l'uso originario del circuito avvano valori piccoli).
    In alternativa potrei forse mettere delle ECL86, ma quelle vogliono 10000 ohm

    Che dite?
     
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    Alzando l'impedenza di carico della valvola si sposta il punto di lavoro verso il basso, quindi la valvola lavora con meno corrente anodica e di conseguenza avrà meno potenza d'uscita ma non si rovina.
     
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    Ah, bene, meglio così allora. La potenza non è un problema, viste le casse a cui l'ho collegato e la necessità di sonorizzare una sola stanza. Forse, ascoltando bene, sembra ci siano troppi bassi, mi sarei aspettato il contrario ovvero una prevalenza di acuti visti i trasformatori di uscita un po' piccoli. Farò altre prove, magari metterò uno schema.
     
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    QUOTE (albel51 @ 10/4/2023, 11:57 AM) 
    Alzando l'impedenza di carico della valvola si sposta il punto di lavoro verso il basso, quindi la valvola lavora con meno corrente anodica e di conseguenza avrà meno potenza d'uscita ma non si rovina.

    Concordo, la retta di carico dinamica diminuisce la pendenza, quindi diminuisce pure la corrente ma aumenta la tensione max. Se si tiene il volume molto alto il punto di lavoro dinamico raggiunge tensioni più elevate. In teoria bisognerebbe verificare che il punto non resta per troppa escursione oltre l'iperbole di potenza massima. bye1
     
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    Quindi ci sarebbe pericolo per il trasformatore di uscita con i picchi di tensione?
    Al limite posso sempre provare a metterci le ECL86

    Comunque questo è lo schema:

    IMG_20231004_195829

    In rosso i componenti che ho rimosso, relativi ai controlli tono e volume, mentre in verde le modifiche che ho fatto ai due condensatori.
    Ci sono troppi bassi. Se scollego la retroazione la situazione migliora dal punto di vista dell'equilibrio bassi-acuti, ma compare un notevole ronzio quando non c'è musica, mentre con retroazione collegata è molto silezioso.

    Che modifiche potrei tentare?
     
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    Che cosa colleghi all'ingresso? Quell'amplificatore ha una impedenza di ingresso tipicamente 10 Mohm visto che hai tolto il potenziometro del volume, l'amplificatore è adatto per testine piezoelettriche tipicamente ad alta impedenza e alto livello di uscita.
    Se vuoi modificare la risposta in frequenza devi modificare i valori della rete di controreazione, metti un potenziometro al posto della resistenza e vari valori del condensatore, più aumenti la capacità più in teoria dovrebbero diminuire i bassi.
     
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    CITAZIONE (TelespallaBob @ 4/10/2023, 20:07) 
    In rosso i componenti che ho rimosso, relativi ai controlli tono e volume, mentre in verde le modifiche che ho fatto ai due condensatori.
    Ci sono troppi bassi. Se scollego la retroazione la situazione migliora dal punto di vista dell'equilibrio bassi-acuti, ma compare un notevole ronzio quando non c'è musica, mentre con retroazione collegata è molto silezioso.

    Che modifiche potrei tentare?

    Potresti aumentare il 40nF e portarlo a 100nF o 220nF, ridurre il 100nF sostitutivo del 4nF a 10nF.
    Tutti i condensatori è bene metterli in film e non ceramici.
     
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    CITAZIONE (albel51 @ 4/10/2023, 20:41) 
    Che cosa colleghi all'ingresso? Quell'amplificatore ha una impedenza di ingresso tipicamente 10 Mohm visto che hai tolto il potenziometro del volume, l'amplificatore è adatto per testine piezoelettriche tipicamente ad alta impedenza e alto livello di uscita.

    In ingresso ci collego normali sorgenti tipo lettori CD o uscite audio PC, con o senza condensatore in serie mi pare che cambi poco.


    Ecco, ho capito dove stava il problema. Ho guardato altri schemi di amplificatori simili e nella rete di controreazione non c'è mai un condensatore in serie (nel mio caso quello da 40 nF) ma solo resistenze o al massimo un piccolo condensatore in parallelo alla resistenza che arriva dal secondario del TU.
    In pratica deve essere una equalizzazione per la curva RIAA, in effetti mi sono sempre chiesto come facessero nelle fonovaligie, essendo la testina collegata direttamente alla preamplificatrice.
    Cortocircuitati i due condensatori, ora l'ascolto è migliorato. Che poi sia ottimale non lo so, mi piacerebbe provare a disegnare un grafico di risposta, si può fare con la scheda audio di un PC?
     
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    Metto una curiosità, notare la temperatura indicata dal cursore rosso, indica l'anodo del pentodo.
     
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    Cortocircuitando il 40nF sposti il punto di lavoro del triodo che invece di 10kΩ sul catodo si ritrova con circa 2,5kΩ.
     
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    Sì, è inevitabile, ma quel condensatore va tolto.
    Si potrebbe aggiustare il valore delle resistenze, ma avendo guardato alcuni schemi ho notato che il valore che usano è circa quello che ho io adesso.
    Due schemi a caso:

    https://www.experimental-engineering.co.uk...mplifier-build/

    www.sb-lab.eu/lo-scherzo-chiomenti-ecl82-pcl82-single-ended/

    Resta la curiosità di vedere la risposta in frequenza, se è migliorabile.
     
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    Se porti la capacità a 0,22uF o 0,47 uF vedrai che la risposta è come lo cortocircuitassi.
    La curva di risposta dell'amplificatore è stata ottimizzata per adattare la risposta di una testina piezoelettrica tipicamente ricca di toni alti.
     
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    CITAZIONE (TelespallaBob @ 4/10/2023, 20:07) 
    Quindi ci sarebbe pericolo per il trasformatore di uscita con i picchi di tensione?
    Al limite posso sempre provare a metterci le ECL86

    Comunque questo è lo schema:

    IMG_20231004_195829

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    Ci sono troppi bassi. Se scollego la retroazione la situazione migliora dal punto di vista dell'equilibrio bassi-acuti, ma compare un notevole ronzio quando non c'è musica, mentre con retroazione collegata è molto silezioso.

    Che modifiche potrei tentare?

    Come hai calcolato la rete di reazione per lo speaker verso il catodo del triodo?
    Comunque stai lavorando ad uno schema, per principio, simile al mio. Io ho usato un calcolatore per rette di carico ellittiche e viene fuori che la ECL86 funziona anche bene con 5K a 250v, tira circa 4 punto qualcosa watt. Per il ferro ho usato un trafo cinese da 5k:8 e 4 ohm, magari ti è utile
    Opti per una risposta piatta o una curva RIAA inversa, visto che l'amplificatore viene da una fonovaligia?
     
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    Non l'ho calcolata io la rete, era già compresa nel circuito, io sto cercando di modificarla per equalizzare le basse frequenze esagerate con le alte frequenze, in modo da avere una risposta quanto più uniforme possibile.
    Togliendo del tutto il condensatore da 40 nF (cortocircuitandolo) l'ascolto è migliore ma forse un po' "scialbo"
    Come suggerito da Alteo e Enzo, con 220 nF al posto dell'originale 40nF l'ascolto è buono, ma solo finché c'è parlato perché quando parte una musica con toni bassi si innesca un'oscillazione a bassa frequenza che perdura anche abbassando del tutto il volume, per fermarla devo cortocircuitare uno dei due condensatori di controreazione.
    Forse dovrò disaccoppiare meglio gli stadi.
     
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    Io cambierei la controreazione, la resistenza di catodo sdoppiata, 100 ohm verso massa e 2,2 Kohm verso il catodo del triodo, la resistenza di controreazione collegata al punto di giunzione delle due resistenze, aggiungerei un potenziometro da 10 Kohm in parallelo al condensatore di controreazione ( 0,22 uF ), così si avrà il modo di controllare la risposta dell'amplificatore.
     
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