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Salve, non so quanto attinente possa essere, ma volevo mostrarvi questa rarità dell'informatica hobbystica italiana e raccontare un po' della storia.
Si tratta di un computer in kit di montaggio risalente ai primi anni '80, una sorta di Apple 1 nostrano insomma :-) Fu presentato nella rivista CQ Elettronica, una di quelle riviste dell'epoca in cui le ricetrasmittenti erano usate esclusivamente da avvenenti e biondissime fanciulle.
Gli articoli sono suddivisi fra le riviste n. 1 e 2 del 1983, poi in seguito ci furono altri approfondimenti e discussioni. Tecnicamente era un computer per principianti ma con caratteristiche interessanti, basato su Z80 e dotato di Basic e chip grafico avanzato, fu progettato dall'ing. Gianni Becattini di Firenze e a quanto pare ne furono venduti circa 250 esemplari. Per chi vuole approfondire, le riviste sono sul sito Introni
Ebbene io sono venuto in possesso di una di queste schede circa dodici anni fa, in modo del tutto casuale, insieme a dell'altro materiale ritirato con un amico. Purtroppo delle due eprom necessarie ve ne era rimasta una sola e in queste condizioni non poteva funzionare nulla. All'epoca mi ero attivato per tentare di recuperare il contenuto di queste eprom, ma non si trovava assolutamente nulla. Solo qualche informazione di altri proprietari e relative foto dei loro esemplari, ma nessuna possibilità di ricavare il firmware. Nemmeno il gentile Becattini stesso poté essermi d'aiuto, quando contattandolo mi disse che quel materiale era inaccessibile in quanto archiviato sotto un sistema ormai obsoleto, ovvero il suo stesso General Processor Model T.
A quel punto mi rassegnai e misi da parte la scheda così com'era. Di recente però la questione si è risvegliata perché ho avuto notizia del fatto che il Museo del Calcolatore di Prato aveva da poco ricevuto in donazione del materiale attinente al G5 e ad altri computer autocostruiti dell'epoca forse mai presentati al pubblico, materiale donato da un discendente di una persona che a quanto pare fu molto vicina a Becattini e parte attiva nei prototipi. Fra questo materiale, che purtroppo non comprendeva una scheda G5 come invece inizialmente si sperava, c'erano però dei floppy da 3,5'' con vecchi archivi dell'epoca. Dopo che il curatore del museo, il prof. Aliani, mi ha girato il contenuto di questi floppy, ho potuto analizzarli e ho trovato fra le altre cose proprio un salvataggio del sospirato basic G5 in un file da 16 Kbytes. :-)
Ho quindi diviso il file a metà, l'ho programmato dentro due eprom 2564 e le ho inserite negli zoccoli del G5. Dopo tanti anni ecco che quel codice smarrito e dimenticato è tornato a funzionare :-)
Ora dovrò iterfacciare una tastiera tramite il connettore parallelo ASCII, ma già questo è un buon risultato! Un'autentica rarità per gli appassionati del settore.
Dico subito che non è in vendita, almeno finché non raggiungerà quotazioni da Apple 1 :-)
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