Alimentatore per elettroforesi elvi 14

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    Penso che molti frequentatori di questo forum subiscano il fascino dell'alta tensione, così vi propongo il tentativo di restauro di un alimentatore per elettroforesi.

    Il dispositivo in origine era in grado di erogare 10 mA a 250 Vcc. Anche gli alimentatori per elettroforesi recenti arrivano a 300V, con più corrente ma con le protezioni del caso. L'uscita è flottante, isolata da massa/terra. Per chi paciocca con le valvole questo tipo di alimentatore è una manna (NB: la stabilizzazione potrebbe non essere adeguata per alimentare un ricevitore in servizio).

    Ho acquistato questo pesante "elvi 14" per curiosità, perchè mi piaceva la linea anni '60 e perché qualche componente AT in più in casa non guasta mai.

    Vista frontale:
    elvi14_front_m

    Vista laterale:
    elvi14_side_m

    Tutti i controlli sono sul pannello frontale. All'interno c'è un classico trasformatore di alimentazione con il cambia tensione (arriva anche 280V), uscita AT e 5V per il filamento della raddrizzatrice 5Y3GT. Un enorme reostato da 10 kOhm regola la tensione di uscita e su ogni uscita una resistenza da 200 ohm consente di misurare la corrente erogata. Il trasformatore di sinistra è in realtà una induttanza posta sul negativo ("volano"?).

    Interno del pannello frontale:
    elvi14_frontPanelInside_l

    Telaio con i trasformatori, valvola e condensatore:
    elvi14_transformerBoard_m

    Lo accendo e mostra un po' di problemi:
    - portafusibile che non sta chiuso
    - tensione massima 150V contro i 250V fondo scala, e malamente regolabile
    - lo strumento si muove a scatti ed ha una vitina visibilmente lasca
    - strano odore dolciastro e l'impressione di crepitii

    Spengo e passo ai controlli.
    - il reostato è interrotto a circa 4/5 della rotazione, per ottenere tensione in uscita devo lasciare al massimo
    - sostituisco il condensatore Ducati a vite da 6.8uF con uno moderno (usato) da 450V e 5 ohm ESR

    Ri-accendo e a vuoto la tensione massima è di 400 V o più. Crepita un poco e l'odore aumenta. Mettendo un carico resistivo la tensione scende ma è sempre sopra il 300 V. L'odore aumenta ancora e anche i piccoli crepitii. Spengo, stacco la spina e osservo. Sarà stato acceso un minuto.

    I crepitii provenivano dal TA, che emana l'odore dolciastro, è caldo e lo resta anche parecchi minuti dopo lo spegnimento. Suppongo che abbia qualche corto interno. Vero che ho bypassato il fusibile da 250 mA (male!), ma in ogni caso l'odore che si genera è insopportabile. Gli avvolgimenti dell'impedenza volano sembrano sciolti o impregnati di cera.

    Purtroppo la vedo dura procedere con la riparazione. Spero però di avervi mostrato un oggetto nuovo e inusuale.

    Paolo

    PS: qualcuno conosce la ditta che l'ha prodotto?

    PPS: l'oggetto è disponibile per eventuali scambi (Marzaglia maggio 2023)
     
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    Molto affascinante.. Senz'altro c'è "qualche" spira in corto sul secondario at.. Però non è detto.. Hai provato ad alimentare il ta staccandolo completamente dal resto? Io una volta mi portai a casa un generatore medicale ad ultrasuoni della Bosch.. Sarà pesato forse 20 kili.. Sono apparecchi stupendi e storici..
     
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    Quel tipo di trasformatori si riavvolgono facilmente, puoi prendere in considerazione il riavvolgimento.
     
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    QUOTE (albel51 @ 12/3/2023, 19:28) 
    Quel tipo di trasformatori si riavvolgono facilmente, puoi prendere in considerazione il riavvolgimento.

    Vero, un buon passatempo e momento di formazione :)

    Però il reostato come si ripara? Si cerca il punto di rottura e si ponticella suppongo.

    Ripeterò la prova di accenderlo a vuoto suggerita da salagiovanni osservando temperature ed odore. L'ho già fatto senza raddrizzatrice. Questa volta staccherò anche la lampadina spia e misurerò gli assorbimenti.
     
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    QUOTE (salagiovanni @ 12/3/2023, 19:13) 
    Hai provato ad alimentare il ta staccandolo completamente dal resto?

    Fatto. Usando il multimetro in portata "Corrente AC trueRMS" a cavallo del fusibile si misura un assorbimento di 0.9 A. Son 200W a vuoto! Ci credo che vibra, odora(*) e soprattutto scalda! E non è la spia di accensione a fare la differenza.

    Mi sa che è proprio da riavvolgere.

    Paolo

    (*) stamattina ero in ospedale per una visita e ad un certo punto dalla finestra è entrato lo stesso odore. Per l'elettroforesi usano anche delle gelatine e magari l'alimentatore ha "preso" l'odore con gli anni.
     
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    Ahahaha Paolo... Mi dispiace per il ta ma ridevo per l'odore che hai sentito... In effetti è inconfondibile!

    Non sarà mica che tutti i ta delle apparecchiature medicali stiano andando in corto? 😂😂
     
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5 replies since 12/3/2023, 18:21   197 views
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