Come restaurare le vecchie valvole

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    Octal
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    Salve a tutti,
    nell'ambito del restauro di due radio risalenti al 1933-1934 mi trovo con il problema di dover "restaurare" anche le relative valvole.
    Le valvole sono tutte funzionanti, provate con il provavalvole, ma accusano il tempo passato in umide cantine probabilmente.
    Il primo problema è l'attaccatura dell'ampolla sia con lo zoccolo che con il terminale in testa. Quasi tutte "ciottolano", i contatti interni funzionano ma certo è preferibile stabilizzare la situazione. Sono andato a cercare in giro e le soluzioni per ripristinare l'adesione ampolla-zoccolo/terminale sono state l'uso dei seguenti collanti:
    - Attack;
    - Attack Vetro;
    - Silicone;
    si ma quale eventualmente?
    E' evidente che l'adesivo dovrà poi resistere al calore dissipato dalla valvola durante il funzionamento. Trattandosi però di valvole delle vecchie serie ho avuto l'impressione che scaldassero molto meno di quelle tutto vetro con zoccolo noval o miniatura.
    Ho trovato anche scritto di lasciarle così come sono perché dopo incollate rischiano di rompersi (perché poi....).
    In ogni caso vanno stabilizzate proprio per evitare che i continui tremolii possano far spezzare definitivamente i collegamenti interni tra bulbo e zoccolo.
    Il secondo problema affligge quelle con la doratura o argentatura esterna (tipo serie E44x della Philips) che se non sbaglio funziona anche da schermo. La copertura in alcuni casi si sbriciola e distacca dall'ampolla. Esiste una lacca che possa bloccare il processo e resistere alla temperatura raggiunta dalla valvola durante il funzionamento? Esiste un modo per ripristinare la copertura persa e ne vale veramente la pena?
    Prima di fare un intervento sbagliato e rovinare definitivamente le valvole volevo sapere se e come avete agito voi.
    Avete qualche altro suggerimento?
    Grazie.
     
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    Io uso una resina in tubetti bicomponenti con ottimi risultati sia in termini meccanici
    che di resistenza al calore.
     
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    Ciao Tonino, puoi dire quale marca e tipo di resina bicomponente? Ce ne sono una tale quantità di bicomponenti con rese meccaniche, ho sperimentato, molto diverse tra loro...
     
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  4. Lorenzo R.
     
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    Molti ormai penseranno che io sia il nemico giurato del cianoacrilato (vulgo "Attak" e anloghi)...
    Invece no: semplicemente, contesto l'abuso che se ne fa, impiegandolo anche per materiali o lavorazioni cui non è per niente adatto. Credo che molti gli accordino questa prefernza ingiustificata perché indurisce molto rapidamente, quasi istantaneamante e assicura un'eccellente adesione iniziale.
    Insomma, concordo sul fatto che a un esame immediato e superficiale sembri il miglior adesivo possibile per tutti gli usi, specialmente per incollare matriali diversi.
    In realtà, il cianoacrilato "puro" è eccellente per incollare fra loro superfici ben combacianti di materiali rigidi porosi o semiporosi, dove lo si può applicare in uno strato molto sottile. Più spesso è lo strato, peggiore sarà il risultato a lungo termine. Meno poroso è il materiale, peggiore il risultato anche a medio termine.
    Assolutamante inadatto per materiali non rigidi che dovranno essere sottoposti a trazione, torsione o a qualsivoglia deformazione, anche e soprattutto in conseguenza di dilatazione termica.
    S'intende che nell'immediato l'incollaggio apparirà sempre saldissimo e perfettamante riuscito.
    Ma tanto piace a tutti l'indurimento istntaneo del cianoacrilato che l'industria ha risposto alla potenziale domanda creando degli adesivi più specifici che non lo contengono in forma "pura" ma in qualche modo combinata con altre sostanze. Questo ha permesso di estendere l'uso dei "cianoacrilici" a materiali non porosi, ad esempio il vetro e l'acciaio.
    Devo dire talvolta con risultati molto buoni, anche eccelenti ma...
    Per certi usi rimanagono preferibili gli adesivi epossidici bicomponenti.
    Ed è senz'altro il nostro caso: se non nell'immediato, nel lungo periodo l'adesione sarà migliore.
    Di solito sono troppo "pastosi" per l'uso che vogliamo farne ma si possono diluire in acetone (quello "vero", non quella porcheria di "solvente per unghie" che usano per lo smalto le nostre mogli o fidanzate o madri e che di acetone non ha ormai più nulla).
    Che risultati possimo attenderci a lungo termine?
    Non certo equivalenti al fissaggio originale ma migliori che con un adesivo cianoacrilico. Provato personalmente, così come altri tipi di adesivo che non nomino perché si sono rivelati delle vere "ciofeche".
    GLi epossidici bicomponenti che ho provato? Niente si "supertecnologico" o professionale: il "commericialissimo" Bostik "Saldarapido" (se non erro si schiama così) secondo me va benissimo. Un paio di varianti della "Araldite" secondo me erano ancor migliori ma nontrovo più questa linea di prodiotti (per altro piuttosto cari) da quando un certo ferramenta ha chiuso i battenti. Già, non amo comprare "in rete"!

    Alternative migliori?
    Non l' ho sperimentato ancora ma, a detta di molti, sarebbe ottimo il silicone per alte temperature, forse noto a chi ha anche la passione per moto e auto (...e con ciò chiamo in causa alcuni membri del forum!) o a chi ripara ferri da stiro, caldaie eccetera.
    Si adopera per realizzare delle guarnizioni a tenuta "in loco", cioè direttamante sui materiali da accoppiare meccanicamente.
    Ha il pregio di mantenere una certa elasticità (anche se non ha una consistenza così "gommosa" come i comuni sigillanti siliconici ben noti a tutti) che gli consente di mantenere un'ottima adesione fra materiali diversi che non si dilatino e contraggano in ugual misura per le variazioni di temperatura.

    E per il secondo problema?
    La vernice dorata, argentea o rossa è sempre una finitura superficiale che cela sotto di sé la vera vernice conduttiva, normalmente un velo di rame o di zinco (sempre rame nelle valvole "rosse"). Solo in alcune valvole "grigie" quel che è esposto all'esterno è effettivmente la vernice schermante.
    E' sempre collegata ad un piedino o contatto dello zoccolo tramite un filo che cinge strettamante il bulbo in corripondenza dell'unione con lo zoccolo.
    E' importante notarlo perché, se dovessimo reincollare il bulbo allo zoccolo, è esattamente questa la parte dove dovremmo appilicare l'adesivo che è sempre un ottimo isolante... Se l'adesivo impedisse il contatto fra il filo e la metallizzazione del bulbo, questa perderebbe del tutto la sua funzione di schermatura. Comunque, non è difficile e credo sia anche intuitivo lavorare in modo che non accada.

    Se lo zoccolo fosse ancora ben saldo ma il filo non facesse più ben contatto con la vernice conduttiva- caso frquentissimo - potrebbe bastare avvolgere una treccia di rame ben stretta (...non così tanto da rompere il bulbo) e fermata con una piccola saldatura per ripristinare un collegamento sicuro.

    Se dobbiamo ricostruire una parte della metallizzazione dovremo usare una vernice conduttiva. Direi non necessariamente a base d'argento perché costa carissima e... se acquistata in rete, all'arrivo potrebbe rivelarsi ben poco conduttiva oppure d'uso non banale.
    Un tempo si trovava la vernice a base di rame (adattissima per lo scopo) nei negozi di componenti elettronici. Forse anche oggi, ammesso che si riesca ancoraa trovare uno di quei negozi...
    Se poi non si bada troppo all'estetica, si può incollare sul bulbo un foglio d'alluminio per cucina, avendo ovviamente cura d'assicurarne il buon contatto col filo fra bulbo e zoccolo.

    Soprattutto in certe valvole "dorate" e "grigie" la vernice tende a sllevarsi e a scrostarsi in alcuni punti. Le "bolle" si creano fra vetro e metallizzazione, non fra questa e la finitura esterna, perciò "crepandosi" possono peggiorare l'efficienza della schermatura.
    Qundo un avalvola è affetta in misura rilevante da qeesto problema, secondo me non convine cercare di "stabilizzare" la situazione con un rivestimento esterno. Meglio tolgiere le "bolle" di maggior dimensione e applicare della nuova vernice conduttiva.
    In questo e in altri casi in cui sia stato necessario intervenire pesantemente con della nuova vernice conduttiva, s'intende che si potà applicare una finitura simile all'originale (dorata, argentea o rossa) per cercare di matenere un'estetica decente. Il risultato non sarà mai un granché e i ritocchi sarebbero sempre da preferire rispetto alla riverniciatura totale, specialmente se la parte con la marca e la sigla della valvola si fosse salvata almeno in parte.

    Vale la pena di perder tempo e denaro per "riparare" una valvola?
    Se fosse degli Anni Trenta, non dovremmo avere alcun dubbio. Ma anche se fosse più recente.
    E poi, se anche ci costasse quasi quanto una valvola nuova... Cosa importerebbe, siamo o non siamo dei veri "salvatori" di radio e quindi anche di valvole?
     
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    Vale sempre la pena riparare le cose, si impara sempre qualche cosa.

    Scusa per il ritardo nella risposta, la resina che uso in tantissime situazioni è la :
    Saldametalli della Saratoga.
     
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    Grazie innanzi tutto a Lorenzo, una trattazione dei miei problemi veramente "enciclopedica" e utilissima (spero a molti)!!!
    Grazie anche a Tonino per la precisazione.
    In effetti la vernice conduttiva all'argento o al rame è abbastanza difficile da trovare ma credo non impossibile, vediamo come me la cavo...
    Molto interessante il suggerimento di utilizzare il silicone per alte temperature, qualcuno lo ha fatto?
    Infine condivido al 100% il pensiero di Lorenzo: anche se la riparazione della valvola ci costasse quasi quanto una valvola nuova cosa ce ne importerebbe? Noi siamo i "salvatori" delle radio e quindi anche delle valvole! E poi vuoi mettere l'esperienza e il piacere di non aver buttato una "signora" di più di 80 anni nella pattumiera?
     
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    Ciao a tutti, da sempre utilizzo il silicone in versione normale acetica. Anche se non è specificatamente per alte temperature, resiste benissimo perchè la zona in cui viene applicato non raggiunge mai temperature elevate, essendo alla base, inoltre offre una buona adesione su tutti i materiali, specialmente sul vetro, sempre che siano stati puliti preventivamente. Altro vantaggio che è incolore (trasparente) e alla fine del lavoro non si nota proprio, invece il silicone per alte temperature si trova di colore rosso o nero, ma ha un grado di adesione inferiore rispetto il silicone trasparente acetico, tra l'altro si trova anche neutro, senza odore di aceto.Oltre ciò, una volta indurito, l'unione non è mai completamente rigida, così da diventare una specie di ammortizzatore tra valvola e zoccolo, aumentando la solidità e durata dell'insieme (troppo rigido sarebbe peggio). Dopo una bella pulizia, si applica un bel cordone di silicone tra zoccolo e vetro, si unisce e si lascia in posizione per il tempo necessario alla polimerizzazione, poi, quando asciutto, si taglia la parte in eccesso con un cutter.

    Ah, lo uso anche per fissare i cappellotti, quando si staccano.

    Saluti a tutti
     
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    Octal
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    Ottimo Bagaieb! Proprio quello che volevo sapere. Avevo fatto un giro su internet ed avevo trovato il silicone per alte temperature che costa anche poco (5 euro un tubetto, 9 euro un tubo, all'incirca) a parte il problema del colore.... Da quello che dici però il normale silicone va più che bene e questa è un'ottima notizia. Al più presto farò le prove con le mie valvole col silicone normale e vi farò sapere.
    Per quanto riguarda invece la vernice conduttiva all'argento (o al rame) per ripristinare lo schermo esterno delle vecchie valvole ho visto che è normalmente in vendita su internet, quella in argento, a circa 20 euro il tubetto da 3 gr.. C'é come dice giustamente Lorenzo il pericolo che arrivi materiale scadente ma io penso che rivolgendosi ad un negozio ce la si dovrebbe fare. Qui in zona c'é un negozio di elettronica (oltre alla GBC), provo a contattarlo per vedere cosa ha e a che prezzo.
    Bella discussione comunque!
     
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    Io ho sempre usato il silicone per alte temperature di colore rosso, che invecchiando diventa di colore bruno.
     
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  10. Lorenzo R.
     
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    Ripeto che non ho mai provato di persona ma ho visto diverse valvole riparate col silicone rosse che usa Pippo e mi hanno impresimato favorebolmente. Le tenuta è buona e co landar del tempo il colore diventa simile ad alcune delle reinde originariamante usate per lo scopo.
    Il normle sigillante siliconico acetico trasparente?
    Mi pare un'ottima scelta: l'ho usato anch'io ma soprattutto per fissare i cappellotti e gli zoccoli octal sui bulbi non metallizzati.
    I risultati, soprattutto in termini di tenuta nel tempo?
    Più o meno quelli che si ottengono con un buon adesivo epossidico.
    Vantaggi del "silicone"?
    Ha un'ottima adesione al vetro, costa pochissimo e lo si trova anche "sotto casa".
    Svantaggi?
    Si può ritenere che resti troppo "gommoso" ed è vero ma non è un problema reale.
    La mia sola vera perplessità è legata all'acido acetico: benché non sia "forte", è almeno blandamente corrosivo; ho sempre temuto che potesse danneggiare la metallizzazione dei bulbi e il buon contatto fra di essa e il "filetto"di raccordo col piedino dello zoccolo.
    Problema che non esiste se la valvola non ha il bulbo metallizzato: non ho mai esitato ad usare il silicone acetico per fermare lo zoccolo d'una 6V6-G, d'una 6K7-G e d'altre octal americane.
     
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    Beh io invece non sono certo che con il calore non si sviluppi un ambiente acido,
    comunque se lo state usando vuol dire che funziona.
     
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    Octal
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    Credo che il silicone "commerciale" con acido acetico una volta che sia reticolato perda completamente la componente acida per cui anche se riscaldato non emetta più nulla...

    Vorrei sottolineare l'estremo interesse di questa discussione grazie ai suggerimenti forniti da tanti e basati su esperienze personali e quindi provati e garantiti.
    Prima di aprire la discussione ho cercato come un disperato su internet dei suggerimenti su come intervenire per ripristinare le valvole e con mia grande delusione ho trovato poco o nulla, come se ci fosse una certa reticenza a "rivelare" qualche segreto.
    Finalmente dei suggerimenti seri per risolvere un problema credo piuttosto comune per chi si occupa di materiali pre Seconda Guerra Mondiale....
     
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    A questo punto, potremmo completare la discussione con la procedura per riparare le valvole che hanno perso il cappuccio, e con il terminale troncato a filo del vetro.
    Primo passo è recuperare il cappuccio metallico da una valvola bruciata o esaurita.
    Di seguito le foto che spiegano un metodo (quello che utilizzo) per recuperare la valvola decapitata.
    Oggetto del recupero è una bella CL4 TEKADE.

    PL101655

    Il terminale è spezzato.

    PL101658

    E' necessaria una limetta diamantata un po' di tempo e pazienza.

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    Bisogna portare a vista un piccolo segmento del terminale.
    Basta una frazione di millimetro.

    PL101667

    PL101668

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    E' necessaria un filo di rame sottile, ricavato da un trefolo di un cavetto.
    Va avvolto un cappietto circolare.

    PL101670


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    E poi saldato

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    Il filo va ripiegato in basso e poi avvolto a molla per evitare che alla successiva saldatura il calore lo distacchi dal terminale.

    PL101674


    Poi si infila il cappuccio precedentemente liberato dallo stagno


    PL101675

    Si salda il cappuccio e dopo s' incolla. Per la colla si può usare il silicone oppure il cianoacrilico se è ben combaciante,

    PL101676


    Per essere sicuri che l' operazione sia andata a buon fine, si può utilizzare il tester.
    Si deve alimentare il filamento della valvola e collegare il tester come ohmmetro tra il catodo e la griglia.
    Attenzione alla polarità :negativo al catodo, positivo alla griglia, non sempre i tester hanno il negativo sul terminale comune.

    PL101679

    Tutto ok, si può pulire la valvola in attesa che una radio la ospiti.
     
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    Veramente interessante ma ci spieghi, per cortesia, il perchè della misura?
    Funziona anche se sul cappuccio c'è la placca?
     
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    Per essere sicuri che il collegamento non si sia staccato accostando il cappuccio al bulbo.
    Si funziona anche con la placca, ma la corrente è inferiore, si deve provare con portare di resistenza superiori.
     
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