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Il CAV dovrebbe funzionare lo stesso in virtù della prima analoga resistenza e del secondo analogo condensatore.
Ma è sicuro che non sia un finto filo (quasi sempre di pelle o di cuoio), che serviva a serrare le bobine?. -
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No è proprio un filo lungo circa 10 cm che era libero all'interno
dello schermo delle bobine.
Allora lascio il cav così com'è?. -
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Se funziona lo stesso non c'è regione di cambiarlo.
Ma quel filo avrà un altro terminale che si collega in qualche posto?. -
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No,quando ho aperto la "scatola delle bobine era li arrotolato con un terminale libero e neanche stagnato.
Poteva servire per la taratura?. -
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Riproduzione cavetto anni 30 per Alcor con laccetto da scarpe
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Lorenzo R..
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... Buona idea, direi da imitare!
Non ci avevo mai pensato.
Su quel filo vagante non sarei cosa dire: un po' in tutte le Alcor che ho esaminato ho tolto gli schermi dei gruppi di bobine a RF (e ho dovuto sostituire il condensatore del CAV, in posizione terribile per lavorarci) ma non ho mai trovato niente di simile.
Escludo che potesse servire in aulche strano modo per la taratura.
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Ho terminato il montaggio!!!
Ecco il lavoro finito (il filo rosso-marrone non c'entra nulla)
Dopo aver riparato la solita bobina oscillatrice interrotta
Ho dato gradualmente tensione e fortunatamente l'apparecchio funziona.
La ricezione è però bassissima e con il volume al massimo si sente appena.
Preciso che ho sostituito tutti i condensatori elettrolitici ed a carta ed
alimento a 130 V con cambio tensione posizionato su 125-135.
Ecco alcune misure che ho fatto:
Anodica al condensatore 263 V
6A7
Anodica 195 V
Griglia1 -1,6 V
Griglia2 127V
Griglia3 56V
Griglia4 -1,6 V
78
Anodica 197
Griglia1 -2V
Griglia2 57V
75
Anodica 133V
Griglia1 -1V
Diodo -2V
42
Anodica 192 V
Griglia1 -12 V
Griglia2 190 V
Poi ho provato la bassa frequenza con un generatore di tono ad onda quadra
(Accordatore per strumenti musicali La a 440 )
Tutto sembra funzionare con buona resa sonora.
Poi ho provato con l'oscilloscopio (che non so usare bene) e ho trovato
questi valori con volume circa a metà:
Segnale in ingresso in AC (disaccoppiato con un condensatore) 0,5 V
Valore all'anodo della finale sempre in AC 50 V
Ma la forma d'onda in uscita è completamente diversa da quella in ingresso.
Credo comunque che la bassa frequenza sia più o meno funzionante.
Per l'alta frequenza non so proprio dove mettere le mani.
Un'ultima cosa:
Nel rimontaggio ho confuso la vite di regolazione del compensatore ceramico(A sinistra della foto)
con la vite di fissaggio e l'ho girata di parecchi giri. Ho provato a rimetterla a posto
ma non ho risolto nulla.
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Tonino, le tensioni sono un pò basse. forse la raddrizzatrice è esaurita.
Francamente ti consiglio di non fare altro su questa radio. Mi accontenterei del basso volume, proverei una nuova raddrizzatrice e allungherei l'antenna, ma date le ottime condizioni del telaio non mi metterei a dissaldare e risaldare componenti e a modificare l'ottimo stato della parte elettrica.
Hai intenzione di sentirla molto?
Perchè non la lasci un po' sullo scaffale e non fai pratica con l' RF di una radio più recente?. -
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Ho sostituito la valvola ma non è cambiato nulla.
Poi ho inserito la terra e c'è stato un piccolo miglioramento.
Concordo non mi metterò a patrugnare ma poichè poo disporre
di un oscilloscopio (Modesto 10 M) vorrei fare un po di pratica
con le misure elettriche...se mi date una mano...
Sulla griglia 4 della convertitrice (attacco superiore) leggo
una frequenza che varia ruotando il variabile.
L'ampiezza non riesco a misurarla bene ma dovrebbe essere
dell'ordine dei 20 mv pp.
Ora mi succede questo:
In onde corte la forma d'onda è molto regolare ma variando la
sintonia in alcuni punti l'oscillazione cessa per poi riprendere
normalmente.
In onde medie invece l'oscillazione c'è sempre ma con il condensatore
aperto è molto distorta e man mano che si richiude la forma d'onda migliora fino
a divenire perfetta .
Potete per cortesia dirmi dove vanno effettuate le misure sulle medie frequenze.
Vi ringrazio in anticipo e vi auguro una buona notte.
Antonio
i. -
Lorenzo R..
User deleted
Penso anch'io che la raddrizzatrice sia un po' "stanca" ma probabilmente non è la sola, visto che alcune valvole sembrano addirittura le originali e quindi con un discreto periodo d'uso alle spalle.
Quando una radio ha dei difetti simili, io per prima cosa sostituisco tutte le vavlole con esemplari nuovi di provata efficienza; solo a questo punto, se necessario, mi metto alla ricerca di guasti e anomalie e infne procedo con una taratura completa.
Già, ma questo è un privilegio riservato solo a chi ha una buona scorta di valvole nuove di tutti i tipi o quasi...
Provare le valvole?
Abbiamo già detto molte volte che i provavalvole ad emissione - i più comuni - non danno un responso davvero oggettivo e affidabile ma se, come in questo caso, nessuna vavlola pare difettosa ma se mai esaurita, tutto sommato potremmo fidarci abbastanza.
Ma anche questo è qualcosa che si può permettere solo chi ha già un provavalvole.
Per tutti gli altri, rinnovo con fermezza la mia raccomandazione a chiunque cominci ad intreressarsi di radio a valvole:
"prima di buttar via i vostri soldi per acquistare un provavalvole e un capacimetro, spendeteli per procurarvi qualche valvola nuova o di sciura efficienza, almeno dei tipi che vi aspettate di trovare nelle radio che vi capiteranno di frequente fra le mani".
Fra gli altri strumenti, solo due sono essenziali e più utili che una piccola scorta delle pricipali valvole: il tester e l'oscillatore modulato. Tutto il resto - non solo capacimetri e provavalvole ma anche il ben più utile oscilloscopio - può attendere e anche a lungo.
Chiuso l'inciso, veniamo alla tua radio.
Il compensatore che hai regolato involontariamente agisece solo sulla gamma delle onde corte, perciò la scarsa sensibilità in onde medie e lunghe si deve attribuire ad altra causa.
Per il problema delle tensioni un po' basse, potremmo toglierci lo scrupolo di verificare la serie di resistenze disposta a partitore sul negativo dell'alimentazione.
Uno schema ridisegnato senza "intrichi" aiuta a comprendere meglio i circuiti di alimentazione:
Le resistenze in questione sono quelle tre di basso valore (decine o centinaia di ohm) disegnate "in verticale".
E' possibile misurarle SENZA SCOLLEGARLE e lo consiglio caldamente perché sono piuttosto delicate, facili a danneggiarsi.
Le resistenze potrebbero essere solo due: in una variante di schema, infatti, manca quella intermedia da 28 ohm (sia la tensione di base del CAV sia quella di griglia della 75 sono prelevate dalla presa fra le due resistenze rimaste).
Oltre a misurare le resistenze, è sempre bene controllare con cura la corrispondenza dei collegameti fisici allo schema: nelle radio che hanno un ramo negativo dell'alimentazione, infatti, è frequente che qualcuno in passato abbia "stravolto" il circuito; è quasi una regola, in particolare, trovar collegati male gli elettrolitici, visto che non hanno i negativi in comune come nei circuiti più consueti.
Da notare che "in verticale" è disegnata un'altra resistenza, da 25 kiloohm, in una posizione che può sembrare strana ma che è corretta: è in parallelo all'alimentazione anodica, ovvero al secondo elettrolitico di filtro.
E' ovvio che non è stata messa lì col solo fine perverso di consumar corrente inutile.
Aumentando il consumo di corrente anodica, aumenta anche la magnetizzazione (e quindi il rendimento) dell'altoparlante elettrodinamico, visto che la corrente anodica attraversa la bobina di campo. Questa resistenza "zavorra" giova anche alla stabilità dell'alimentazione e a smorzare il "picco" che si ha all'accensione.
Scusami, mentre scrivevo tu eri intervenuto nuovamente...
Le misure con l'oscilloscopio sula RF e sulla media frquenza sono possibili ma solo se ci acconetntiamo che siano "qualitative". In altre parole, "prima del rivelatore" non esiste un punto del circuito cui possiamo collgare direttamante il puntale senza alterare fortemente il funzionemento dello stadio; in particolare, la capacità della sonda sposterebbe (e di molto) la frequenza di accordo del circuito. Anche la resistenza introdotta dalla sonda (fosse anche una "10X") in certi casi non sarebbe trascurabile.
La frequenza delll'oscillatore locale, ad esempio, si può visualizzare avvicinando la sonda con clip ai fili del circuito ma senza ccollegarla; anzi, non si deve nemmeno avvicinarla troppo.
Molto meglio, comunque, ricorrere alla "bobina sonda" di cui abbiamo parlato e già molto e di cui trovi degli esempi nei "tutorial"; è particolarmente vantaggiosa però se le bobine sono "a vista" e non tutte chiuse dentro a degli schermi come nell' Alcor.
E cosa accade se invece colleghimo la sonda al circuito? Di tutto... Si sposta molto la frequenza, come abbiamo già detto, ma s'introducono anche altre criticità che determinano alterazioni della forma d'onda, "buchi" su certe frequenze, eccetera. Addirittura, in OC l'oscillatore locale potrebbe smettere di lavorare del tutto.
Edited by Lorenzo R. - 2/14/2017, 12:29 AM. -
Lorenzo R..
User deleted
Diementiticavo: complimenti per la lodevlissima "pulizia" ed eleganza del lavoro che hai svolto.
Un telaio che è piacevole guardare anche "dal di sotto" e senza riserve.
Per le radio di quest'epoca trovo adeguata la tecnica che hai usato, ovverosia, il mascheramento dei condensatori nuovi negli involucri svuotati dei vecchi (accertato che fossero tutti in avaria, come hai fatto tu).. -
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Cavolo, è vero, mi ero dimenticato, tu avevi operato in "camuffamento interno".
Beh, nulla da dire. Un'ottimo lavoro, ci sono cascato.
A questo punto ritiro quello che ho detto circa l'accanimento riparatorio.. -
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Mi unisco ai complimenti, anche per quanto fatto coi conduttori. Un lavoro minuzioso e davvero "ingannevole" (in senso buono!) . -
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Ottime nostalgiche riparazioni,bravo! . -
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Un lavoro splendido. Penso che tutte le radio di questa epoca andrebbero riparate così....ma forse dovrei dire restaurate, perché l'obiettivo dovrebbe essere conservare la testimonianza di un'era pionieristica.
E in fondo, nel mettere mano a questi oggetti nessuno ci corre dietro: per una volta che possiamo permettercelo, gustiamoci il piacere della lentezza.