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Sonda RF (Radio Frequenza) per oscilloscopio
Un aiuto per trovare i guasti nella sezione a radiofrequenza dei ricevitori
A cosa serve
Con la sonda RF si può provare la sezione oscillatore-locale della radio, prelevando il segnale RF generato dalla valvole o dai transistor convertitore e/o oscillatore. La RF viene prelevata con accoppiamento induttivo, quindi non ci sono problemi di tensioni trasferite all' oscilloscopio e non si influenza (o quasi) il circuito in esame.
Come si costruisce una sonda RF
La sonda non è altro che una bobina in filo smaltato.
A seconda della frequenza sarà necessario avere più o meno spire.
In foto due esempi opposti : La prima a destra capta RF dalle OL sino alle OC basse (qualche MHz) è composta da una ottantina di spire di filo da 0,2-0,3 mm di diametro, avvolte su un diametro di 20mm. La seconda, con una sola spira di filo da 1mm di diametro, è adatta per le VHF, e quindi per le FM. Altre, con numero di spire intermedio, possono essere avvolte a seconda delle necessità.
I due capi della bobina sono saldati ad un cavo schermato, tipo RG-58, che è terminato con un BNC per l'oscilloscopio.
Come si usa
Collegata la sonda all'oscilloscopio, si regola la sensibilità al massimo (5-10mV) e lo sweep inizialmente a valori bassi.
Con la sonda ci si avvicina al cambio gamma e più precisamente alla bobina dell' oscillatore selezionata.
Se l'oscillatore funziona, sarà facile individuarla anche se non si conosce la posizione della bobina oscillatrice. Quando la sonda si avvicinerà alla bobina in esame, il segnale sull' oscilloscopio apparirà e la sua ampiezza aumenterà con la vicinanza e la coassialità con la bobina dell' oscillatore.
Bisogna ricordare che se l'oscilloscopio ha banda passante limitata non si deve pretendere che veda frequenze molto più alte della massima permessa.
Con un oscilloscopio da 20MHz si riuscirà a vedere un segnale di un oscillatore a 27MHz ma non quello a 110MHz di un ricevitore FM.
Indicativamente, in un cambio gamma le bobine sono sempre in numero pari. Per ogni bobina d' antenna c'è una bobina similare per la sezione oscillatrice. Usualmente la bobina di antenna ha più spire e quindi si riconosce perchè è leggermente più grande. Questo perche la frequenza di oscillatore è più elevata della frequenza ricevuta (quasi sempre). La bobina di antenna non darà alcuna reazione sulla sonda.
Una volta che si è posizionata la sonda in maniera stabile (non troppo vicino per non sovraccaricare il circuito in esame) si regola il l'oscilloscopio abbassando la sensibilità per un segnale centrato all'interno dello schermo e si aumenta la frequenza di sweep per visualizzare una forma d'onda ben definita e ferma sullo schermo.
Fatto questo si deve analizzare la forma d'onda al variare della frequenza dell' oscillatore, quindi, banalmente, ruotando la manopola della sintonia.
Di seguito una lista dei casi più comuni:
Sinusoide con ampiezza costante al variare della sintonia (+/- 50%) --> Tutto OK
Sinusoide con ampiezza molto variabile con la sintonia --> Capacità del condensatore di accoppiamento griglia oscill. troppo bassa (tipico dei cond. a mica argentata). Tubo esaurito. Ricevitore di basse prestazioni.
Sinusoide con forma variabile (picchi o deformazioni) --> Bobina con problemi (per esempio una sezione spostata, troppo vicina ) o capacità del condensatore di di accoppiamento griglia oscill. troppo alta.
La sinusoide si spegne in uno o più punti della scala -->Bobina con problemi (per esempio una sezione spostata, troppo lontana) o capacità del condensatore di di accoppiamento griglia oscill. troppo bassa. Tubo esaurito.
Se all' oscilloscopio si accoppia un frequenzimetro (o in alternativa lo si collega alla sonda) si leggerà la frequenza della scala più il valore di MF. E' una banalità ma fa sempre piacere riscontrarla e se non succede.... la radio è starata nello stadio RF.. -
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Michele, se aggiungerai questo sottotitolo alla discussione sarà sempre facile riscontrarlo in futuro: "Sonda RF per oscilloscopio e frequenzimetro". Anzi, ancora meglio: rendilo autonomo, così ognuno può inserire le proprie esperienze e i propri dubbi. . -
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Hai ragione. Lo faccio . -
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Michele, forse potrei acquistare per circa € 100,00 un oscilloscopio Chinaglia mod. 330, degli anni 60/70. E' un po' vecchiotto? Che ne pensi? . -
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No, te lo sconsiglio.
con meno puoi comprare molto meglio.
Solo per indirizzarti sulla tipologia che prenderei in considerazione:
http://www.ebay.it/itm/Unaohm-modello-G-40...%3D261505515516
www.ebay.it/itm/OSCILLOSCOPIO-NATIO...hash=item3f37fd. -
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Per l'accoppiamento della sonda, invece di un condensatore di bassa capacità si possono usare due spezzoni di filo isolato e attorcigliato come nelle foto. E' un conduttore rigido twistato un cosidetto gimmick capacitivo. Per i 10,7MHz della MF FM è più che sufficiente. Introduce delle perdite che si possono compensare alzando un pò il volume. In tal modo potremo stare tranquilli che l'anodica non si scaricherà sull'oscilloscopio.
Con una stazione sintonizzata si hanno degli oscillogrammi come quelli che seguono.
Nella ricerca di un guasto, non avendo la possibilità di sintonizzare ad orecchio la stazione, si dovrà ruotare la sintonia in modo di massimizzare l'ampiezza del segnale prelevato.
Il primo segnale MF prelevabile con questo sistema è all'anodo della prima amplificatrice di MF.
Tipicamente nei ricevitori MA/MF la valvola che assolve a questa funzione è la convertitrice per le gamme a MA (ad es. la ECH81).
Settaggi oscilloscopio : Vert.:5mV/div; T.B.:5mS
Lo stesso segnale, amplificato, lo si ritrova all' anodo della seconda amplifcatrice MF (ad es. la EF89).
Settaggi oscilloscopio : Vert.:0,1V/div; T.B.:5mS
Settaggi oscilloscopio : Vert.:0,1V/div; T.B.:0,5uS
E poi ai capi del secondario del discriminatore:
Settaggi oscilloscopio : Vert.:0,2V/div; T.B.:0,2uS
Naturalmente seguendo il segnale si trova dove si azzera o attenua fortemente e quindi si identifica la sezione guasta.
Se però il segnale manca già dall' anodo della prima MF allora si deve controllare la funzionalità dell' oscillatore locale.
Se si ha un' oscilloscopio con banda sufficiente allora si può fare così:
E' una sondina con una sola spira.
L'oscillogramma che si ricava è questo:
Settaggi oscilloscopio : Vert.:1V/div; T.B.:0,002uS.
Naturalmente tutta la sequenza delle nove foto e dei commenti che precedono sono di Michele. Io li ho trasferiti da una discussione aperta su elettronidasalvare su questa apposita sezione, al fine di poter essere consultati in ogni momento alla bisogna.
Edited by elettronialtramonto - 22/11/2019, 22:51. -
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In alternativa all'oscilloscopio Michele suggerisce di provare la seguente procedura di funzionalità dell'oscillatore FM.
1) Sintonizziamo il tuner della radio da controllare sulla parte bassa della gamma FM (cond. var. tutto chiuso). Avremo 88MHz, aggiungiamo la MF ed ottieniamo 98,7MHz.
2) Prendiamo una radiolina FM con l'antenna rimossa o tutta giù, avviciniamola alla bobina dell'oscillatore e vediamo se si zittisce in corrispondenza dei 98,7Mhz.
3) Spegnendo il tuner la radiolina riprenderà a scrosciare o a sintonizzare qualche emittente.. -
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In alternativa alla radiolina Michele poi suggerisce un altro sistema per controllare se l'oscillatore FM va. Egli l'ha sperimentato e funziona bene.
1) Occorre costruire una bobina sonda come dal seguente schema e collegarla ad un tester analogico standard da 20kOhm/volt sulla portata più sensibile (100mV f.s.).
2) Se l'oscillatore funziona si otterrà nel tester una deflessione a metà scala, ponendo la bobina sonda a 10mm di distanza e in asse con la bobina dell'oscillatore MF.
3) Per la bobina servono 100mm di filo di rame rigido da 1 mm di diametro, due condensatori ceramici a disco da 12pF e 330pF ed un diodo al germanio. La bobina è di 2,5 spire e ha un diametro interno di 10mm.
Seguono lo schema e le foto della procedura di controllo eseguite da Michele su una sua radio.
Edited by elettronialtramonto - 23/11/2019, 22:21. -
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Buongiorno,
era da molto tempo che meditavo di avvicinarmi ad un oscilloscopio ed imparare a conoscerlo e a usarlo.....finalmente a breve entrerò in possesso di Hameg 312,
Tuttavia questo strumento non è proprio intuitivo nell'uso come potrebbe essere un tester ; volevo aprire quindi un post in cui chiedere l'uso in abbinamento alle radio a valvole; ho poi scoperto questo tutorial e ho preferito non aprirne un altro: è proprio quello che cercavo.
Tuttavia, desidererei chiedere se qualcuno potrebbe approfondire l'abbinamento oscilloscopio-radio a valvole: misure e controlli che si possono fare; su che stadi si possono fare, come farle ecc. ecc.
Sono molte le domande che desidererei porre, inizialmente per es.oscilloscopio con frequenza 15 Mhz, cosa significa? Dovendo effettuare interventi su radio con tensioni elevate, la sonda deve avere dei particolari accorgimenti?
Saluti.. -
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Ottimo report per usare l'oscilloscopio, tarando i nostri apparati nel miglior modo possibile. . -
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Multi, Michele ha rimesso le foto che erano scomparse. . -
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Tinypic, come abbiamo detto in altre occasioni, ha chiuso i servizi di hosting.
Se rilevate altre immagini mancanti in giro, fatemi sapere. Grazie. -
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Ciao a tutti,
chiedo scusa se riapro brevemente questo topic davvero molto interessante che vede il matrimonio dell'oscilloscopio con le notre care radio a valvole, solo per un chiarimento, meglio due....
- la sonda spiegata da Pippo dei fili twistati , in sostanza rappresentano una capacità? Con questa sonda posso toccare parti di radio a tensione elevata per esempio l'anodo di una valvola per vedere il sgnale che si trasferisce allo stadio successivo? Non si corre il rischio di danneggiare lo strumento?. -
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La capacita' dei fili twistati dovrebbe essere nell' ordine dei picofarad, pero' sull' anodica bisogna scegliere solo quelli con un ottimo isolamento. E' una misura da effettuare con le adeguate precauzioni perche' se avviene il corto sicuramente si rischia di bruciare l'ingresso dell' oscilloscopio. (quello delle foto sopra dovrebbe essere il Tektronix 468 digitale/analogico 100MHz)
Edited by ZioEddi - 21/12/2019, 21:28. -
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Ciao Eddi, grazie per l'intervento. Se ho ben capito quindi, si può intervenire direttamente sull'anodica ma interponendo tra l'anodo e la sonda un condensatore con tensione di isolamento adeguata e comunque abbastanza alta, giusto?
La msasa della sonda, va comunque collegata alla massa del telaio?
Se quello che ho sritto sopra è corretto, allora in questo caso l'osilloscopio sostituirebbe sia nel modo di inserimento che nel fine, proprio il signal tracer con la possibilità in più in favore dell'oscilloscopio, di andare diettamente sulle varie bobinette nel settore AF della ardio , per vedere se queste producano oscillazione a radiofrequenza, corretto?.