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| | Vista la piega dei ricordi, nel 1985 ero anche io alla Scuola del Genio, a fare il corso per l'incarico 25, elettricista, con successiva destinazione Trento. Ma il capitano della sesta compagnia, di concerto con il maresciallo della fureria, mi fece rimanere li in ufficio, visto che sapevo scrivere a macchina con più di un dito per volta... Ricordi di un ventenne... |
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| | Il mobile sembra costruito ispirandosi ad una superinduttanza, non mi risulta che Philips abbia mai costruito un mobile così. La finestrella dove si vede la scala numerica è una mostrina per occhio magico EM80-81. |
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| | Tanti auguri di cuore a tutti. |
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| | Posso dirti che ho fatto una modifica simile su un paio di radio di amici, mantenendo la possibilità di ripristinare,e ho avuto diverse richieste di alcune altre persone, conoscenti degli stessi, per poter utilizzare le vecchie radio in loro possesso. Per lo meno è un modo di renderle utilizzabili e piacevoli, salvandole da oblio o discarica. |
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| | In effetti le radio francesi che possono funzionare sia a 25 che a 50 Hz hanno un trasformatore di alimentazione molto più grosso del solito. Qui probabilmente hanno optato per la resistenza di caduta in serie mantenendo il trasformatore di dimensioni ridotte. |
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| | Probabilmente i condensatori in più erano installati sulle radio predisposte per funzionare con tensione alternata a 25 Hz, frequenza per altro in uso anche in Francia negli anni precedenti il secondo conflitto mondiale. |
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| | Ciao. A dire il vero nemmeno io ho trovato notizie. Si tratta di un oscilloscopio da 12", utilizzabile sia come visualizzatore X-Y che con una sua base dei tempi, che secondo me è derivata dalla frequenza di rete. |
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| | Buongiorno a tutti. Ieri ho acquistato l'oscilloscopio del titolo. Per caso qualcuno ha lo schema a disposizione? Grazie in anticipo. |
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Su questo schema, di uno strumento della stessa marca, il componente X1, che riporta le stesse indicazioni, è presentato come rettificatore nella lista dei componenti. |
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| | La prima a sinistra ha la stessa struttura interna degli scaricatori autopilotanti, usati sulle linee telefoniche. Lo zoccolo europeo mi fa pensare che si trattasse di una valvola stabilizzatrice. L'ultima a destra è un tubo fotomotiplicatore, facilmente riconoscibile dalla disposizione degli elettrodi interni, i dinodi. Della E1148 ha già scritto Francesco, l'ultima è una finale RF utilizzata sugli apparati radio mitari provenienti dai paesi dell'ex blocco sovietico. |
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| | Uno dei due trimmer, probabilmente, serve a regolare la lettura quando si utilizza il pulsante V-A x 2. quindi in condizioni di normale funzionamento non è utilizzato. Controlla comunque i contatti azionati dal pulsantino. Se uno dei contatti resta chiuso ti sballa le letture di tutte le portate. |
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| | Riguardo i materiali tossici o pericolosi, alzi la mano chi non ha mai "rincorso" la goccia di mercurio uscita dal termometro clinico fortuitamente rotto. Non centra nulla con le radio ma conosciamo tutti gli effetti deleteri del brillante e simpatico metallo liquido. |
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| | Buongiorno e benvenuto nel forum Alfredo. Se alzando ed abbassando il volume il livello del ronzio varia, la valvola è efficiente. Una prova empirica è quella di toccare con un puntale del tester il terminale del potenziometro del volume che è collegato alla testina. Il ronzio dovrebbe essere riprodotto con buon livello sonoro, sempre dipendente dalla posizione della manopola del volume. Se così è, potrebbe essersi solo interrotto o scollegato un filo dalla testina, oppure la testina stessa è danneggiata e necessita sostituzione. Sei radioamatore ed hobbista ma mi permetto di farti notare che la fonovaligia ha un capo della rete collegato alle parti metalliche, per cui sarebbe consigliabile utilizzare un trasformatore separatore per effettuare le prove in sicurezza. Possono sembrare raccomandazioni inutili ma meglio essere consapevoli dei rischi. Sul forum ci sono diversi tutorial riguardanti la sicurezza durante le operazioni su vecchi apparecchi. |
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1158 replies since 10/7/2016
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