(520) Socradel a batteria

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    Normalmente queste radio hanno un commutatore che mette i filamenti in serie (9V) se l' alimentazione è da rete e in parallelo (1,5V) se l'alimentazione è a batterie.
    Dalla foto però non mi sembra di vedere commutatori e collegamenti relativi, ma forse sono coperti.

    In tutti i casi, anche se non ci fosse commutazione, vale la pena assicurarsi che un problema sull' alimentazione non faccia bruciare i filamenti delle valvole. Con l'alimentazione da rete, i filamenti sono tutti in serie ed in serie anche ad un partitore da cui può essere derivata anche la tensione anodica. Un cc sull' anodica può ripercuotersi sui filamenti.
    Ti consiglio di provare la radio, senza valvole, collegando delle resistenze ai contatti degli zoccoli che corrispondono al filamento delle valvole.
    Le valvole 1T4-1S5-DK92-1L4 hanno tensione di almentazione 1,4V con corrente di 0,05A. La resistenza equivalente del fila mento è 1,4/0,05=28 Ohm.
    La finale DL95 ha bisogno di più potenza : ha due filamenti. Possono essere collegati in serie (2,8V - 0,05A) o in parallelo (1,4V-0.1A).
    Quindi dovresti comprare 6 resistenze da 27 Ohm (valore normalizzato più vicino ai 28 Ohm), togliere le valvole e inserirle tra i piedini dello zoccolo corrispondente ai pin 1-7. Ripiega i terminali per avere un buon contatto.
    Questo per le 1T4-1S5-DK92-1L4.
    Per la DL95 metti in serie due resistenze ed inseriscile sempre tra 1-7.

    A questo punto puoi alimentare da rete con molta cautela, partirei con 50Vac e misurerei le sei tensioni ai capi delle resistenze e la tensione tra massa e la dorsale anodica (ad esempio sul contatto corrispondente al piedino 6 della DL95).
    In base ai valori rilevati vedremo come proseguire.

    Una raccomandazione per la sicurezza. Sicuramente questa radio ha il telaio collegato alla rete. E' pericoloso, molto più delle radio comuni.
    Potresti avere la fase della rete sulla scocca metallica.
    Hai bisogno di un trasformatore (non autotrasformatore) per lavorarci in tranquillità.
    Se ne sei sprovvisto approfondiamo l'argomento.
     
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    Preciso che le resistenze da 27 Ohm possono essere da 1/4W, 5%.
     
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  3. Lorenzo R.
     
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    Ho trovato uno schema che dovrebbe essere molto simile aquello della tua radio, se non addirittura uguale.
    Non è "originale" ma lo ha dedotto un "radiofilo" francese . che ringraziamo calorosamente - osservando il circuito della sua "Socradel Weekend" (così pare si chiamino la tua radio e le sue varianti successive).
    Non far caso se le sigle delle vavlole non coincidono: possiamo considerarle equivalenti a quelle che hai trovato montate, fra l'altro non tutte originali.
    NIlMOGw

    Michele ti ha già consigliato benissimo su come iniziare.
    In seguito, prima di montare le valvole, insisto che si debbano comnque sostituire assolutamente e con ricambi di prima qualità i condensatori che si trovano sulla catena dei filamenti, tutti elettrolitici meno uno.
    Prova a immaginare che bel "lampo" se uno di essi andasse in cortocircuito o in forte perdita!
    Da contollare con cura anche l'integrità e il valore delle resitenze disegnate sempre sulla catena dei filamenti. Il circuito d'accensione della tua radio non dovrebbe essere troppo diverso dallo schema assunto come riferimento.

    Se l'accensione fosse in paralleo, le resitenze di cui abbiamo appena detto non esisterebbero e non avremmo nemmeno quei condensatori che andando in cortocircuito potrebbero danneggiare i filamenti.
    Avevo accennato ieri che nelle radio in cui le valvole a riscaldamento diretto sono accese in serie si rischia più seriamete di bruciare i filamenti, si deve andare con i piedi di piombo e conviene sostituire "alla cieca" alcuni componenti ed eseguire di controlli specifici.
    Riassumiamo a costo di ripeterci quali sono le peculiarità che obbligano a tanta cura e cautela.
    1)
    Lungo tutta la catena d'accensione troviamo dei condensatori di "by-pass" verso massa, di solito uno per ciascuna valvola.
    2)
    Attraverso ciascun filamento passa anche la corrente andodica della valvola e questa non si "chiude" verso massa direttamente - come avverrebbe se l'accensione fosse in paralellelo - ma attraverso i filamenti delle altre vavlole.
    In altre parole, le correndi anodiche - non tutte uguali - si sovrappongono alla tensione d'accensione e, se non si prendesse aulche provvvedimento, deteminerebbero degli squilibri che farebbero accendere certe valvole più di altre.
    A questo si rimedia aggiungendo al circuito di accensione delle resitenze dette per l'appunto "equilibratrici", la cui presenza e integrità è essenziale per non correre il rischio di "sovraccendere" e danneggiare qualche valvola.

    Le batterie che occorrono sono due: quella d'accensione era formata con due "pile piatte" da 4,5V in serie, oggi intovabili o quasi; la batteria anodica era da 90 V, introvabile ormai da quasi mezzo secolo...
    Come si può rimediare?
    Per ottenere i 9 volt per l'accensione conviene ricorrere a tre elementi "mezzatorcia" da 1,5 V, non a una normale "batterietta" da 9 V perché si scaricherebbe troppo velocemente.
    Per la batteria anodica la soluzione esiste e... più che complicata, è molto costosa!
    Basta mettere in serie nove pile da 9 V, in questo caso adeguatissime perché l'assorbimento di corrente anodica è molto ridotto e durebbero a lungo.
    Perché non dieci? Perché con nove si ottiene già una tensione prossima ai 90 V e... con quel che costano (penso più di quanto tu abbia pagato la radio), risparmiamone almenoo una!

    Aggiungo anche la documentazione della versione successiva di questa radio, fondamentalmente simile ma con le valvole sostituite da altre con minor consumo (25 mA) .
    Può essere utile come riferimento: in alcuni punti , fra l'altro,si cita espressamante la versione con la serie di valvole a 50 mA; inoltre, vi troviamo delle note tecniche che si possono adattare al caso della tua radio.

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    Vorrei fare una riflessione sulle batterie.
    Ne esistono di ricaricabili per gli impianti d'allarme non troppo costose
    (all'incirca sui 10 €) di diverso voltaggio e diversi Aora forse
    potrebbero essere una soluzione.
     
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    Ciao Tonino. Siccome sugli impianti d'allarme ho visto cose...mi ricordo che lo standard era 12V . La capacità invece era un multiplo di 2,1Ah , tipica delle batterie al Pb-Ca. Cambiava a seconda dell'impiego, quindi in sirena ci andavano le 2,1 o talvolta le 6,3Ah , mentre in centrale , a seconda dello spazio , si usava la 6,3 o la 12,6Ah . Per l'antincendio, che usava lo std dei 24V, si mettevano in serie le batterie da 12V. Quindi anche per alimentare la radio basterà mettere in serie un certo numero di batterie, a meno che in rete non si trovino già i voltaggi superiori, già belli serializzati e impacchettati sotto vuoto.
    Salutoni
    Piero
    P.S. Mi riferisco all'anti-intrusione cablata, ovviamente. Sul wireless c'era di tutto, alcaline, Litio etc
     
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    Tutto sommato, in questo caso, la radio ha doppia alimentazione.
    Si può evitare di spendere una fortuna per alimentarla a batterie e sfruttare la rete.
     
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    Innanzitutto grazie per le informazioni.
    Purtroppo io non ho trasformatori,solo un autotrasformatore 125v
    Appena riesco faccio la prova con le resistenze.
    Per il raddrizzatore,oltre al ponte di diodi, che resistenza devo aggiungere?
    I condensatori a carta li sostituisco?(non ho modo di controllare se siano ancora buoni)

    Edited by radiomarco - 20/9/2017, 14:44
     
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    Marco è molto importante che per radio come questa e radio con autotrasformatore di alimentazione tu ti munisca di un trasformatore con primario e secondario isolati.
    Con tutta l'attenzione che si può avere, lavorare su un apparato con il telaio sotto rete è troppo pericoloso.
    Quindi, se vuoi continuare con la Socradel, o investi in batterie o investi in un trasformatore.
    Nel secondo caso te lo ritroveresti anche per il futuro.
    Se sei d'accordo guardo in giro per il trasformatore.
     
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    Visto che ho già le batterie necessarie le utilizzerò per questa radio,ma mi sarebbe molto utile se mi aiutassi a scegliere il trasformatore che mi sarà sicuramente utile in futuro.
     
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    Marco, ti posto lo schemino per costruirti un trasformatore isolatore utile per alimentare in sicurezza la radio di questa discussione e altre radio a batteria, ad alimentazione diretta da rete o con autotrasformatore, di piccola potenza (50W max).

    Ho annesso anche un semplice circuito per provare i condensatori, che puoi integrare o tenere separato in una seconda scatolina.


    Di seguito lo schema:


    Alimentatore_Separatore_AC

    T2 è il trasformatore già in tuo possesso, T1 lo devi acquistare.
    Se non hai idea di dove prenderlo ti consiglio di comprarlo on-line da Conrad.
    E' un sito di e-commerce affidabile ed economico..
    Ti ho messo i codici Conrad del trasformatore d' isolamento T1 e degli altri componenti.
    Il tutto ti costerà circa 40€.

    Questo è il link al trasformatore d' isolamento :

    http://www.conrad.it/ce/it/product/514829/...t=detview1&rb=1

    Tornando alla prova dei condensatori.
    E' un classico circuito di test con lampadina al neon.
    Funziona bene per condensatori a carta e in generale non polarizzati, da circa 1000pF sino a qualche uF.
    Se il condensatore è buono vedrai un breve lampo della lampadina al neon e nulla più.
    Se il condensatore è in perdita il neon lampeggerà o sarà acceso stabilmente.
    Il test è a 160V DC circa, la corrente è limitata a circa 1mA. Non è pericolosa.
    Come dicevo prima, se vuoi tenere il prova condensatori separato dall' alimentatore, i morsetti A e B potrai collegarli all' uscita U0-U1.
    I condensatori vanno staccati da almeno un terminale. Ricordati di fare le prove con la radio scollegata dalla rete.

    Per gli elettrolitici usa il tester analogico.

    Ti riporto un estratto di uana pagina del sito che parla dei test dei condensatori.

    La pagina è questa: https://sites.google.com/site/electronsfad...-condensatori-1


    Valutazione della funzionalità e dell' opportunità della sostituzione :


    Quanto descritto sopra è sicuramente da considerare e applicare negli apparati in cui mantenere l'originalità non è il primo obiettivo. Se dobbiamo riparare una radio d'epoca senza snaturarne i contenuti si deve intervenire il meno possibile, lasciando in posizione i componenti originali (disconnessi solo dal lato "caldo" ovvero quello opposto alla massa).
    In questo caso il metodo migliore per determinare se un condensatore è da sostituire o no è quello di constatare se è "nocivo" nel circuito in cui è inserito.

    La prima cosa da fare è individuare se il condensatore è sospetto, i sintomi :

    1- Eccessiva caduta di tensione indotta dal condensatore (condensatore in perdita o in CC). Esempio tipico è un condensatore inserito tra la massa e il terminale di una resistenza collegata alla tensione anodica.
    2- Insufficiente disaccoppiamento dalla componente continua ( ad esempio se ritroviamo una tensione positiva alla griglia della finale)
    Nel caso 1 se si sostituisce il condensatore e si misura la tensione ai suoi capi : Se a regime è aumentata di più del 2% rispetto all' originale, va rimpiazzato.
    Nel caso 2, se si sostituisce temporaneamente il condensatore e la tensione tra il punto "d'uscita" e la massa si annulla o diviene negativa (se la polarizzazione lo prevede), distaccatelo e installate un analogo o leggermente superiore per capacità e valore di tensione nominale.

    Se il condensatore è rigonfio, caldo, o con fuoriuscite di elettrolita... dissaldate e isolate un terminale con un tubetto sterling e mettete il sostituto.

    La linea guida è sostituire il componente solo se introduce assorbimenti anomali, ha perso la capacità sufficiente per il filtraggio, oppure modifica la polarizzazione di griglia di una valvola.
     
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    Grazie mille a Michele e a tutti i partecipanti del forum per l'aiuto e per il tempo che mi avete dedicato.
    Mi sono già procurato tutti i pezzi per il provacondensatori, mi manca solo il trasformatore. Quando lo finisco di costruire vi informo.
    Per il trasformatore di isolamento comprerò quello consigliato da Michele
    Una domanda sul provacondensatori: funziona anche con condensatori a mica?
    Per provare la radio mi conviene con la rete o con le batterie?
    In caso dovessi usarla con la rete non mi è molto chiaro come collegare il ponte di diodi e quale resistenza devo usare.
     
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    Una domanda sul provacondensatori: funziona anche con condensatori a mica?
    No, il lampeggio è inavvertibile. Se sono in cc la lampadina rimane accesa. Tieni conto che i condensatori a mica è difficile che vadano in perdita.

    Per provare la radio mi conviene con la rete o con le batterie?
    Dal punto di vista della ricerca guasti è analogo.
    Dal punto di vista economico le batterie sono un bel salasso... a perdere.


    In caso dovessi usarla con la rete non mi è molto chiaro come collegare il ponte di diodi e quale resistenza devo usare.
    Non ho ancora capito che raddrizzatore monta attualmente (semionda, ponte). Fai una foto ravvicinata, ben definita, del circuito connesso al cavo di alimentazione.
     
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    Ecco le foto.20170921_21531620170921_21531120170921_214957_01506023677503_1337804446
    Vanno bene?
     
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    Si, eccolo lì.
    Il raddrizzatore al selenio (LMT S3A4).
    Sembra ci siano connessi solo due fili, vero?
    Devi staccare un terminale e metterci in sua vece un diodo al silicio (tipo 1N4007, 1N4003....).
    In serie al diodo metti una resistenza da 100 Ohm - 1W.
    Un po' al pelo la potenza, ma ti farà da fusibile.
     
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    Quindi un solo diodo?
    Il catodo va a quale dei due fili del raddrizzatore?
     
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