(365) Mivar Rodi UCM581/2

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    Come accennavo nella discussione della Magnafon 328, ho acquistato questa Rodi molto bisognosa di cure.
    Se il mobile porta i segni di qualche maltrattamento, l'elettronica non pare in condizioni migliori, ma tutto sommato non ci sono danni significativi, almeno per quanto si può vedere.
    Come anticipato, noto alcuni interventi macroscopici:
    - TU sostituito e fissato in modo molto precario;
    - altoparlante non originale, anche se simile;
    - potenziometro anch'esso sostituito;
    - valvole in gran parte non originali: alcune hanno il timbro Mivar, ma recano date diverse (1963 la raddrizzatrice, 1964 la finale). Magari. vista la zona, le valvole furono sostituite direttamente in Mivar?
    - cordone di alimentazione piuttosto recente;
    - condensatore ITT da 33 uF in parallelo ad una delle sezioni del Creas originale;
    - qualche condensatore Circe in resina verde, che penso abbia sostituito qualche Capax o Facon in carta con involucro in vetro;
    - le otturazioni di cera dei nuclei delle MF paiono manomesse.

    La scala per fortuna è integra, nonostante il telaio fosse male inserito nel mobile. In realtà ha una piccola scheggiatura nella parte esterna, che non era visibile proprio per via del cattivo assemblaggio. Pazienza.

    L'altoparlante, incompatibile coi fissaggi sul mobile, è stato fissato con due sole viti, risultando un po' troppo libero di muoversi; forse per lo stesso motivo il fondale di cartone e la retina metallica risultano non più aderenti con le losanghe del frontale.

    Ad una prima ispezione, i commutatori rotativi azionati dalla pulsantiera sembrano in buono stato. Speriamo bene. Notoriamente sono il tallone d'Achille di queste radio.

    Intanto fatto una prima pulizia del telaio, con buoni risultati. Era in condizioni pietose.
    Non interverrò sul velo di ruggine che interessa alcune parti: non è preoccupante ed appare stabile, preferisco cercare di conservare la finitura originale, col blando trattamento passivante operato all'epoca (Cadmiatura? Zincatura a freddo?).

    Approfitto per chiedere un parere sui condensatori verdi chiusi nella resina: sono a carta oppure, come penso, già a film sintetico? Come li giudicate, quanto ad affidabilità nel tempo?
    Per la mia piccola esperienza questi condensatori - che ho visto sia marchiati Circe, sia Microfarad (uF) - paiono di buona qualità e più longevi di quelli a carta con otturazioni in catrame, tanto che su molte radio che ho revisionato ultimamente (Philips David 2, Mivar Samar, ecc.) non ho dovuto sostituirli. Preferisco però appellarmi alla vostra esperienza, certamente più ampia e significativa della mia!





     
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    Telaio pulito, ora va decisamente meglio:




    Postilla: quando maneggiate il saldatore state attenti a non fare come il pistola che sta scrivendo che ha abbrustolito la funicella di nylon...
    Mi consola il fatto che non fosse originale, avendo trovato residui di una vecchia funicella in filato sulla molla...


    Ho rimediato tempo fa qualche condensatore di quelli verdi; mi chiedevo: è imprudente, oggi, usarli anche come filtro-rete, ovvero ai capi dell'autotrasformatore, in CA?

    Allego foto:

     
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  3. Lorenzo R.
     
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    Marco, sembrerà strano ma sulle "Rodi" non ho mai dovuto sostituire un solo condensatore, nemmeno "quello".
    Non ho ragione di credere che siano ancora tutti "buoni" anche su questa.

    Il trattamanto dei telai Mivar?
    Non lo so, però non era un granché.
    I teli Mivar infatti non sono mai del tutto ben conservati ed è la sola vera pecca che io vi trovi, plastica dei citati commutatori esclusa...

    Ah, il condensatoe di rete...
    Credo che la questione si debba affrontare con buon senso, senza preconcetti né "falsa logica".

    Anticipo le mie conclusioni: "sulle radio ad autotrasformatore con telaio collegato alla rete, vale tutto".

    Qualcuno è arrivato a sostenere che si dovrebbe addirittura usare un tipo "Y", specifiche d'impiego dei condensatori di suicurezza alla mano...
    Grottesco! Uno dei tanti casi in cui si "forza" una normativa al di fuori del suo campo di validità.
    Tali specifiche si rifeirscono agli impieghi negli apparati elettrici a media tensione attualmente permessi, inquadrati in tre classi (o categorie) di isolamento di cui solo due ammesee in Italia e nel cosiddetto "mondo civile":
    - apparecchi che richiedono una messa a terra per garantire la dovuta protezione in caso di guasto (Classe I)
    - apparecchi detti "a doppio isolamento"che non richiedono la connsssione a terra, in cui la stessa protezione è garantita in altri modi (Classe 2) ; in pratica, quelli in cui non è raggiungibile dall'utente alcuna parte che possa trovarsi sotto tensione in caso di guasto

    Esiste poi la Classe 0, in via di estinzione perché nel mondo non si costruiscono più da tempo immemorabile apparati che vi ricadono; solo in alcuni Paesi, in genre piuttosto arretrate, si ammette l'uso degli apparecchi in classe O ancora in esercizio.
    Son apparecchi per cui non è prevista (o non è obbligatoria) la messa a terra delle parti che in caso di guasto potrebbero trovarsi sotto tensione e che sono accessibili all'utente, in cui la protezione è assicurata dunque solo dall'isolamento "principale".
    Ad esempio, in questa classe si potrebbero far ricadere le nostre radio a valvole con alimentazione a trasformatore.Non che vi ricadano davvero ma ci sarà utile per sviluppare delle considerazioni importanti

    Accenno infine per completezza che esiste una classe IV ma non c'interessa perché riguarda solo gli apparecchi funzionanti a bassissima tensione.

    Da notare che sulla suddivisione appana delineata si basano tutte le attuali considerazioni sulla sicurezza, non escluse quelle che riguardano per l'appunto i condensatori di sicurezza.

    Dunque...
    La Rodi è una radio ad autotrasformatore, col telaio collgatto direttamante alla rete.
    In che classe di sicurezza potremma faral ricadere, eventualmente con qulche forzatura?
    NESSUNA, a meno cha a qualcuno non venga in mente di definire una "Classe -1" ma francamente dubito che accadrà...
    Infatti, le radio ad autotrasformatore hanno parti più o meno accessibili all'utente che si trovano addirittura SISTEMATICAMANTE sotto tensione di rete e non solo in caso di guasto.
    Ovverosia, per l'attuale normativa NON HANNO ALCUN TIPO DI ISOLAMENTO. Apprecchi, dunque, che non dovrebbero più esistere in nessuna parte del mondo.
    I rischio che l' utente possa "rimanerci secco" toccando il telaio (o un aberino di comando se si staccasse una manopola) non dipende da un eventuale guasto ma solo dal verso in cui ha inserito la spina nella presa... Un 50% di probabilità!
    Insomma, le radio ad autotrasformatore sono INTRINSECAMANTE e irrimediabilmente insicure (otre che "illegali"), purtroppo per noi che le amiamo come quelle a trasformatore.

    Dunque, non ha senso cheidersi che carattersitiche debba avere il condensatore di filtro rete per garantire la massima sicurezza.

    Lo dice anche il buon senso: che cosa accadrebbe se quel condensatore andasse in cortocircuito?
    Assolutamante nulla in termini si sicurezza!
    "Salterebbe" l'interruttore magnetotermico dell'impianto di casa e forse, se dopo averlo ripristinato provoassimo a ricollegare la radio, quel condensatore farebbe un piccolo botto innocuo.
    Nient'altro.

    Insomma, se una radio è ad autotraformatore o ad alimentazione diretta, in quella posizione monteremo un condensatore decente e bene isolato per evitare che ci faccia sorprese in futuro, ma senza preoccuparci troppo e senza vagheggiare (...e vaneggiare) sulla "sicurezza". Va benissimo isolato a 1000 V c.c. ma non saremmo criminali se ne montassimo uno da "soli" 630 V c.c e nemmeno di fabbricazione recente.

    Da considerare invece con più attenzione il caso delle radio a trasformatore che infatti potremmo "forzare", come abbiamo detto, nella classe 0 (qualora non collegassimo la terra, come di solito accade; altirmenti potremmo "osare" quasi assimilarle alla classe 1).
    In effetti, la scelta d'un condensatore "robusto" e che in caso di guasto possa aprirsi ma non andare in cortocircuito (cioè sia almeno un autorigenerante o "self healing") ha un fortissimo impatto positivosulla sicurezza dell'utente.
    Il buon senso, in questo caso, ci raccomanda di non trascurare il problema e di non usare un condensatore qualsiasi.
     
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    Marben, se ti serve un mobile di una Rodi in buono stato, è disponibile. Ti do anche il telaio, purtroppo senza potenziometro. Fammi sapere. La scala è integra come vetro ma molto danneggiata come serigrafia.

    Dimenticavo... C'è anche altoparlante originale.
     
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    Wupi, ti ringrazio per la proposta. Spero invero di riuscire a riparare integralmente ciò che ho a disposizione. Nel caso avessi bisogno, approfitterò della tua gentile proposta!
    Solo una cortesia: potresti effettuare una misura di resistenza della bobina mobile, se hai tempo? Grazie!
     
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    Revisione di routine, montato il TU tipo Cipro, dato fuoco e la radio funziona.
    Dimostrava di avere necessità di una taratura generale; appena eseguita per quanto riguarda la modulazione di frequenza, con evidente miglioramento generale.

    In onde medie è poco sensibile, volume in generale abbastanza basso anche sulla frequenza di Milano Siziano che qui da me arriva ben forte (25 km in linea d'aria).
    Domani farò una taratura anche della modulazione d'ampiezza; qual è la frequenza intermedia?

    Intanto un paio di osservazioni: la qualità audio è buona, ma rilevo una tensione di catodo piuttosto elevata (12,5V con una UL84 nuova, leggermente più elevata con un'altra usata).
    In generale tutta l'anodica è un poco più elevata, a dispetto di un'alternata all'anodo della UY85 allineata allo schema (193V contro 190).

    Una stranezza: se misuro la tensione all'anodo della UL84 in onde medie, innesco un'autoscillazione (fischio acuto) che non si verifica se la medesima misura è condotta in FM. In entrambi i casi con potenziometro a volume medio-basso, non ho verificato al minimo.
    Mi chiedo se sia veramente una autooscillazione dello stadio BF o piuttosto un disturbo che entra via anodica nello stadio RF. Domani riprovo, ora sono stanco e va a finire che ci resto attaccato!

    In generale mi sembra che ci sia già da gioire, viste le condizioni generali mi pare buona cosa essere a questo punto.
     
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    Dimenticavo... Resistenza e condensatore di catodo già sostituiti.
    Può essere colpa del TU?
     
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  8. Lorenzo R.
     
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    Che valore aveva la rasitenza di catodo?
    Te lo chiedo perché esistono due varianti di questa radio: la differenza più evidente è che na monta la UABC80 e l'altra invece la EABC80. Per il resto, gli schemi sono quasi identici e le poche, lievi differenze sembrano riguardare lo stadio finale; fra queste, pare, il valore della resistenza di catodo (anche se ho aulche dubbio che esprimerlò in seguito).

    Confrontiamo dunque le due varianti di schema, limitatamente a questa sezione.
    Mivar_Rodi_UCM581XXX

    Ho segnato in giallo il condensatore di filtro rete non perché possa aver a che fare con l'oscillazione ma perché ti suggerisco di sostituirlo in prova (o di collegargliene uno nuovo in parallelo, visto che senz'altro in cortocircuito non è) prima di attribuire la cattiva ricezione in onde medie a una difettosa taratura.

    Ho evidenziato in giallo anche il circuito di filtro sul primario del TU e questo, invece, è fondamentale per prevenire le oscillazioni parassite. Visto che è statato sostituito il TU, è possibile che sia stato tolto, modificato o cllegato male, perciò controlla che esista e che i componenti siano in ordine.
    I componenti o il componente, perché una delle diffrenze fra le due versioni di questa radio risiederebbe propio in questo filtro: nell'una il solito e semplice condensatore, nell'altra un condensatore con in serie una resistenza.

    Altro componente che fa capo al TU e che deve esistere è la resistenza di controreazione da 3,3 kiloohm (percorso segnato in verde).
    Se la resistenza esiste ed è collegata come nello schema, dubito che i terminali del secondario del TU siano stati collegati con fase errata perché ritengo che in tal caso l'innesco si avrebbe sempre e non soltanto quando si esegue una misura di ensione sula placca. Se non l'hai già fatto, prova a scambiarli fra loro e verifica cosa accade.
    Il fatto che l'inesco si abbia, poi, solo se è selezionata una certa gamma, è un mistero delle oscillazioni spontanee che non mi arrischio a tentar di spiegare.

    Nei due schemi parziali che ho inserito, ho anche riguadrato in rosso il valore della resistenza di catodo che sarebbe diversa : 150 ohm nell'uno e 220 ohm nell'altro.
    Ho usato il condizionale perché la cosa mi lascia perplesso: stessa valvola, stesse tensione di placca e di schermo, diverso valore della resistenza di catodo e... identica tensione ai suoi capi? Mah...

    A proposito, per la tensione di catodo che trovi maggiore dell'atteso: dovrebbe significare che la corrente catodica della valvola è sueperiore al normale. La sola ipotesi semplice è che la tensione negativa di griglia sia più piccola in valore assoluto della tensione ai capi della reistenza di catodo... cioè, che il condensatore d'accoppiamento con il triodo sia in leggera perdita, anche se non tanto perché si abbia una distorsione evidente.
    Controlla la tensione fra griglia e massa con un tester digitale (notriamante dev'essre quasi zero) ed eventualmente prova a ripetere la misura della tensione sulla resistenza di catodo dopo aver staccato quel condensatore.

    Questi i controlli che farei io e non m sembra che ne occorrano altri per valutare se lo stadio finale sia "a posto".
     
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    Grazie mille Lorenzo!
    Elenco per punti alcune verifiche già fatte a suo tempo, e mi appresto ad effettuare quelle che suggerisci:
    - il condensatore di accoppiamento alla misura col tester, risultava buono, ovvero tensione oscillante nell'ordine di centesimi di volt sulla griglia; parrebbe di polistirene, o comunque a film plastico, essendo a vista l'avvolgimento di pellicola trasparente;
    - il circuito di controreazione è stato mantenuto come da schema; era ancora esistente col vecchio TU non originale, ho mantenuto il condensatore (ceramico a disco da 4,7 nF) ma ho sostituito la resistenza, troppo corta per essere montata come in origine sul TU Cipro.
    - escluderei l'inversione dei collegamenti del secondario, su questi telai è sempre in certo modo: guardando da davanti, a sinistra c'è il collegamento a massa, e destra il resistore di controreazione.

    Il mio schema è quello con EABC80 e corrisponde in tutto.
    La R di catodo è da 220 Ohm.
     
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    Confermo la conformità del cablaggio della mia Rodi con lo schema.
    Mi chiedo: ha senso tentare qualche sostituzione dei condensatori?

    Inoltre: i fischio da autooscillazione si verifica in onde medie, ma non in onde corte (sempre sintonizzando una emittente). Mistero.
    Si verifica, in onde medie, solo da metà volume in su.
     
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    Sostituita la EABC80 il volume in AM è aumentato; ho operato la taratura delle MF, con ottimo risultato. Vediamo stasera come sensibilità... Radio1 ad ogni modo ora entra più forte.
    Peraltro anche l'ascolto in FM è migliorato sensibilmente, probabilmente anche i due diodi preposti alla rivelazione erano un po' stanchi...

    Quanto alle tensioni, ho provato anche a sostituire il condensatore in parallelo al primario del TU, sospettando una leggera perdita, ma non cambia nulla.
    Al catodo della finale con UL84 usata ho 11,6-11,8V in FM e circa 1V in più in AM. In fondo, non sono queste le condizioni tipiche di funzionamento della UL84, con circa 190V all'anodo?
    E in generale tutte le tensioni sono leggermente più alte rispetto allo schema.
    Tuttavia la radio ora funziona egregiamente...
     
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    Intanto, per curiosità, ho misurato il TU che ho trovato montato: con 236V al primaverio, ho 6,29V al secondario. Ad un rapido conto, l'impedenza al primario risulterebbe di circa 5600 Ohm con altoparlante da 4 Ohm. Così ad occhio, direi che è per EL84 e, forse, chi l'ha montato ha ritenuto - sbagliando, come si è detto in altre occasioni - che la UL84 equivalesse alla EL84.
    Ora, per "provvida sventura", questo TU potrebbe essere adatto alla mia Sinudyne 271 (ricordate?) che invece aveva un trasformatore apparantemente inadatto. Chissà che il ritrovamento di questa Rodi non sia utile per rimettere in ordine anche la Sinudyne!
     
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  13. Lorenzo R.
     
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    In effetti le tensioni che misuri ora sono "tipiche" e diei anche corrette se teniamo conto che l'anodica generale è un po' più alta.
    Il condensatore in parallelo al primario del TU non altererebbe sensibilmente le tensioni se andasse in perdita (se non, al limite, quella di placca della UL84 ma di pochi volt); gli effetti si avrebbero solo sulla BF . Se mai, qualora si aprisse, non svolgerebbe più la sua funzione di filtro.

    Marco, anch'io concluderei che il TU trovato su auesta radio sia per una EL84 funzionante in condizioni "standard" con altoparlante di 4 ohm.
    Se sia adatto alla tua Sinuydyne, lo stabilirei cominciando con la valutazione più incontrovertibile che esita: quella a orecchio...
     
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    E infatti non lo è: montato ieri sera, distorsione elevata e bassi meno presenti. Evidentemente quel trasformatore da EL3 è stato montato con cognizione di causa...
     
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  15. Lorenzo R.
     
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    Giuro che non volevo "gufare" ma in fondo non sono sorpreso.
    Non è raro che accada: un TU che abbiamo ritenuto, se non perfetto per lo scopo, almeno abbastanza adeguato non dà buoni risultati.
    Poi, un altro TU specifico per una valvola completamante diversa "preso a caso dal mucchio" e montato sulla radio, la fa cantare come un amplificatore HiFi...
    La spiegazione esiste ma non è sempre immediata e facile da trovare: il giudizio "a orecchio" è rozzo, impreciso e discutibilissimo ma ha una sua ooggettività e deve pesare più dei calcoli (soprattutto se semplificati) sulla scelta di un TU.

    Cosa voglio sottolineare con queste divagazioni?

    Che se acquistiamo un TU ritenendolo teoricamente adatto per un nostro apparecchio, potremmo avere delle sorprese.
    Quindi, scegliamone almeno uno che costi poco e, se non funzina come speravamo, non pensiamo subito malignamente che il venditore ci abbia appioppato un TU malconcio o non corrispondente al dichiarato.
     
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28 replies since 20/3/2017, 13:24   2311 views
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